Due capolavori a Varese nello Store di Corso Matteotti
Lo avevano esplicitato a maggio, per l’apertura di Base Blu Uomo, esempio di “concept store” come nelle grandi metropoli: nel palazzo dell’ex storico Caffè Zamberletti, Flavia Brogini Magnoli e la sua famiglia, insieme agli architetti Dini e Cataldi che hanno curato il recupero, hanno immaginato un locale di «gusto, vista e pensiero», nel quale unire il piacere dei sapori ai saperi di stile e moda maschile, ospitando anche mostre, incontri ed eventi culturali. Hanno mantenuto il proposito e ora offrono ai varesini e non solo, ai propri clienti ma anche al pubblico interessato, un appuntamento prezioso e prestigioso: dopo le mostre a Palazzo Reale di Milano e a Novara, ecco due opere di Giuseppe De Nittis, due gioielli provenienti da collezioni private della città, esposte al terzo piano dello store dal 20 settembre al 3 ottobre 2024, primo evento culturale ufficiale.
Due capolavori di Giuseppe De Nittis (1846-1884) a Base Blu Uomo di Varese permettono di entrare nel mondo della pittura italiana a Parigi verso gli anni Settanta dell’Ottocento. Salendo al terzo piano dello store è possibile ammirare i due oli su tavola di Giuseppe De Nittis (Figura di donna a passeggio sotto la pioggia che ritrae la sua modella e moglie Léontine e Places des Pyramides il cui famoso esemplare grande è stato esposto a Palazzo Reale recentemente) in cui spicca particolarmente l’amore per la moda e il dettaglio, tipico del momento artistico internazionale tra macchiaioli, scapigliati e impressionisti e anche il ritratto della società, preso dal Verismo.
La capacità di rendere l’attimo, l’atmosfera, l’aria della città, il movimento dei passanti, la sensualità della donna, rende la sua pittura particolarmente apprezzabile, perché accanto al dato poetico riesce a trattenere e comunicare un dato sociale contemporaneo. È così che lo store sposa l’arte di altissimo livello con la moda, con la capacità anche di valorizzare le collezioni varesine molto importanti.
Una plaquette prestigiosa e in limited edition, realizzata per l’occasione da TraRari TIPI edizioni Varese, con biografia dell’artista, note critiche e informazioni sulle opere, accompagna la visita e l’esposizione dei due preziosi gioielli della nostra pittura riconosciuta internazionalmente.
La visita è permessa liberamente e gratuitamente negli orari di apertura del concept store, dove a piano terra si trova anche il Base Blu Bar che in futuro potrebbe ospitare anche presentazioni a tema.
Nato a Barletta il 25 febbraio 1846, Giuseppe De Nittis nel 1861, contro il volere della famiglia (aveva ereditato il carattere paterno poco incline ai compromessi), si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Ne viene espulso due anni dopo “per indisciplina”, sempre a causa della sua indole indipendente e insofferente verso qualunque tipo di schema. Senza perdersi d’animo approfondisce la composizione en plein air del paesaggio, si unisce ad altri pittori antiaccademici come Federico Rossano e Marco De Gregorio e nel 1865 fonda insieme a loro e a un importante esponente del realismo di matrice francese (Courbet) – il toscano Adriano Cecioni – la Scuola di Resìna (dal nome con cui era allora chiamata Ercolano). Si tratta di una tappa fondamentale per l’avvicinamento alla corrente dei Macchiaioli, che avviene l’anno dopo.
La data fondamentale per l’arte di De Nittis è tuttavia il 1867 quando il suo spirito intraprendente, dopo essere stato costretto a vagare invano per tutta la Penisola, decide di fare il grande salto: lasciare l’Italia (dove tornerà solo per brevi periodi) e trasferirsi nella città che era il fulcro di tutta l’arte europea, Parigi.
Nella capitale francese due anni dopo un altro evento imprescindibile: il matrimonio con Léontine Lucille Gruvelle, donna di buona e colta famiglia borghese che diventa sua modella, musa ispiratrice, mecenate, consigliera e gallerista. È con Leontine che l’uomo e il pittore matura si creano una famiglia e dei veri rapporti sociali.
La prima esposizione al prestigioso Salon de Peinture et de Sculpture allestito annualmente al Louvre – per antonomasia il Salon – è del 1869. L’edizione che dà inizio al suo successo quella del 1872, con la tela Una strada da Brindisi a Barletta. Nel Salon di due anni dopo sono invece i quadri a tema francese a consacrarlo definitivamente. Grazie all’estrema raffinatezza di esecuzione delle opere che hanno come soggetto le giovani dame parigine – e la moglie – perfettamente integrate nella pittura di paesaggio, l’artista si merita l’appellativo di “Peintre des Parisiennes”. Da questo momento è lui a fare moda nella capitale della moda.
Nonostante gloria e ricchezza De Nittis, anticonformista come sempre, non si accontenta. Sempre nel 1874 – ormai stretto amico di pittori del calibro di Manet, Monet, Degas, Pisarro, Sisley – espone ben undici tele nella prima, coraggiosa, storica mostra degli Impressionisti allestita nello studio del fotografo Nadar.
Una grande retrospettiva delle sue opere viene allestita nell’ambito dell’Esposizione Universale parigina del 1878 e frutta all’autore, che – ricordiamolo – ha solo 32 anni, la più alta onorificenza dello Stato francese: la Legion d’Onore.
Il 21 agosto 1884, al culmine della fama, muore vittima di ictus a Saint-Germain-en-Laye. Viene sepolto a Parigi, nel cimitero di Père-Lachaise. L’epitaffio viene dettato da Alexandre Dumas figlio (lo scrittore del romanzo La signora delle camelie, ispiratore de La traviata verdiana), altro suo caro amico: “Qui giace il pittore Giuseppe De Nittis, morto in piena giovinezza. In pieno amore, in piena gloria. Come gli eroi e i semidei”.
Debora Ferrari
Dal 20/9 al 3/10/24
Ingresso libero e gratuito in orari di apertura del negozio