di Arianna Sgaria – Gospa Consulting
La digitalizzazione del mercato farmaceutico e delle farmacie ha rappresentato una svolta
significativa per le vite di tutti noi. Sin dal 1999, quando è stata introdotta la possibilità di
trasmettere gratuitamente i dati sui farmaci in regime SSN (Servizio Sanitario Nazionale)
alla pubblica amministrazione, è stato infatti reso possibile un monitoraggio della salute
pubblica in tempo reale. Questo processo ha anche gettato le basi per una serie di
innovazioni, tra cui la possibilità di inviare automaticamente gli scontrini all’Agenzia delle
entrate e l’accesso semplificato al 730 e al fascicolo sanitario precompilato.
Con l’accessibilità crescente degli strumenti digitali, anche il settore farmaceutico si è
quindi aggiornato per stare al passo con i tempi, sebbene non sempre con la necessaria
prontezza. Mentre le nuove tecnologie hanno offerto ampi orizzonti e possibilità sia per le
imprese che per i consumatori, l’adattamento del settore non è infatti sempre stato rapido
o completo. Questo rallentamento può essere attribuito a una serie di fattori: legislazioni
restrittive, burocrazia, interessi consolidati e lobby influenti che hanno reso difficile cogliere
appieno le potenzialità offerte dalla tecnologia.
In molti Paesi europei, ad esempio, è già possibile acquistare farmaci con ricetta
direttamente tramite e-commerce, mentre in Italia la situazione rimane differente. La ricetta
elettronica è utilizzabile solo nelle farmacie fisiche ed è stata introdotta solo di recente,
mentre la vendita online riguarda principalmente i farmaci SOP (senza obbligo di
prescrizione) e OTC (over the counter) ed è stata resa possibile solo a partire dal 2016.
Questi ultimi sono noti come farmaci da banco e per l’automedicazione, e possono essere
acquistati senza prescrizione medica. Gli stessi possono anche essere auto-somministrati
o consegnati sotto consiglio del farmacista.
Le evoluzioni hanno portato notevoli vantaggi a tutti i consumatori con la possibilità di
acquistare prodotti per la propria salute attraverso servizi a 360°, in grado di coprire
numerose esigenze. Ora è possibile acquistare farmaci comodamente dal proprio divano
ed è ormai consuetudine per molti quella di ricevere il farmaco direttamente a casa. Non
solo. La digitalizzazione dei servizi farmaceutici ha allargato la platea dei player, andando
ad intaccare anche i grandi gruppi farmaceutici e nicchie in grado di imporre i prezzi sul
mercato. L’ingresso dei servizi online ha perciò permesso di ridimensionare i prezzi,
erodendo il monopolio economico di alcune grandi case farmaceutiche, instaurando di
conseguenza un ecosistema più competitivo.
Con la pandemia da Covid-19, come ampiamente studiato e confermato, l’intero settore
online ha inoltre subito un’accelerazione significativa. In Italia, uno sviluppo che avrebbe
richiesto anni si è concretizzato in un periodo notevolmente ridotto. Il settore farmaceutico
digitale è addirittura diventato il protagonista con il traino degli acquisti degli italiani di
prodotti come mascherine, detergenti per le mani e integratori.
Dopo alcuni anni in cui sono entrati nuovi players nel mercato online, ci si aspetta ora che
la competizione sui prezzi diminuisca, favorendo un modello di business che permetta
margini di profitto adeguati e stabilizzi progressivamente i prezzi. Questo processo
potrebbe portare alla graduale scomparsa dei piccoli players, vittime della guerra dei
prezzi. Tuttavia, come spesso accade in un mercato competitivo, sono previsti nuovi
possibili ingressi grazie alla dinamicità intrinseca del settore farmaceutico. Nel marzo
scorso, ad esempio, Amazon ha acquistato la storica parafarmacia Pulker nel centro di
Milano (in piazza Cadorna). L’acquisto di una parafarmacia/farmacia fisica è infatti il
requisito minimo per avviare l’iter che consente di ottenere la licenza per la vendita online
di OTC, SOP e prodotti farmaceutici senza prescrizione. Questa acquisizione potrebbe
pertanto cambiare nuovamente le regole del gioco. Il mercato potrebbe ritornare ad essere
più concentrato, con la progressiva fuoriuscita dei piccoli attori incapaci di competere con i
grandi players. Una competizione tra colossi come Amazon potrebbe però mantenere i
prezzi bassi (quantomeno temporaneamente), a vantaggio dei consumatori, offrendo
anche un maggior livello di qualità e servizi.
I cambiamenti sono quindi molto rapidi nel settore della farmaceutica e l’ingresso e il
consolidamento dell’e-commerce in questo comparto è il principale motore di sviluppo e
innovazione. Questo processo di graduale digitalizzazione potrebbe portare, entro un
decennio, alla possibilità di acquistare online anche i farmaci con ricetta, senza doversi
recare fisicamente nelle farmacie, che quindi rischiano di dover cambiare il modello di
business, pena la marginalizzazione. Proprio l’e-commerce, però, potrebbe garantire ai
consumatori l’ampliamento dell’alveo delle scelte e quindi di prezzi più competitivi che
comporterebbero l’accesso ad una vasta gamma di servizi di qualità. Se ben gestita, la
digitalizzazione del settore contribuirà sicuramente a migliorare l’accessibilità e l’efficienza
del sistema farmaceutico nel suo complesso.
Rimane però la domanda, comune a tutti gli altri settori economici, di quanto gli addetti
ai lavori e gli specialisti sapranno adeguarsi al cambiamento tecnologico, cavalcandolo anziché subendolo.